La bulimia si caratterizza da un considerevole aumento del peso, in seguito all’eccesso di ingestione di cibo. Usualmente si va ben sopra il peso forma.
Il modello strategico ha individuato tre diversi processi messi in atto dalla persona bulimica:
– mangiare continuamente durante tutto il giorno. Le classiche abbuffate sono assenti. Il graduale aumento di peso comporta lo svilupparsi di alcuni problemi di origine fisica, fisiologica, e metabolica, ad esso legati;
– alternanza di periodi in cui sono a dieta (controllo riuscito) dove scendo di peso, talvolta perdendo molti chili, a periodi senza freni inibitori sfociando anche in abbuffate (perdita di controllo). In quest’ultima fase posso vedere vanificati tutti gli sforzi e la fatica fatta in precedenza. Ciò accade perché l’eliminazione di alcuni cibi nel periodo di dieta, fa accrescere in me il desiderio proprio di quei cibi. Questi diventano poi irrinunciabili scoprendo così il paradosso del – più me lo nego, più lo desidero, venendone travolto – ;
– adotto il cibo come strumento di protezione. In questo caso il magiare diventa una forma di compensazione a delle presunte mancanze o, in altri casi, la persona riscontra difficoltà nelle gestione di determinate sensazioni, le percepisce come troppo forti per sé stessa e fonti di sofferenza. In questo caso la soluzione diventa usare uno scudo protettivo, nel caso specifico si tratta quindi del grasso.
La terapia breve strategica, utilizza differenti strategie, a seconda del processo sottostante, per destrutturare la logica sottostante e far uscire la persona dal problema. Viene resa poi consapevole delle modalità disfunzionali adottate in precedenza, per una totale risoluzione del problema e per evitare eventuali ricadute.
La ricerca-intervento costantemente in essere e in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli studi affiliati rivela un’efficacia del modello con una percentuale di risoluzione dell’83% dei casi trattati.