Rientrano nei disturbi indicati come fobia sociale e paranoia, secondo il modello strategico, le persone che si sentono continuamente giudicate e sotto osservazione da parte di altri specifici o persino sconosciuti.
Nel primo caso, la persona si sente perseguitata, maltrattata o mal giudicata ad opera, per fare qualche esempio, del datore o di un collega di lavoro, dei genitori, di presunti amici, di parenti a vario titolo, vicini di casa invidiosi…, verso i quali sviluppa una rabbia incontenibile con possibile evitamento del contatto o, all’opposto, ricerca di scontro con il presunto aguzzino che da tale diviene la vittima della presunta vittima.
La persona che manifesta il disturbo può sentirsi perseguitata, maltrattata o mal giudicata anche ad opera di qualsiasi persona dovesse incontrare per strada o in un locale, sul posto di lavoro… . Anche in questo caso, la persona sviluppa una rabbia incontenibile nei confronti dei presunti persecutori con possibile evitamento del contatto o, all’opposto, ricerca di scontro con il presunto aguzzino che diviene la vittima designata.
Nella fobia sociale, da un punto di vista strategico ridefinita come paranoia, una credenza diviene verità attraverso i comportamenti che la persona mette in atto sulla base dell’idea originaria di non piacere o di essere non adeguatamente trattato dagli altri.
Obiettivo della terapia strategica è quello di interrompere il circolo vizioso di tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente la fobia sociale per poi acquisire piena consapevolezza di come funzionava il proprio problema e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.